La colonna portante della prevenzione primaria a tavola è rappresentata dal corretto taglio e somministrazione degli alimenti per bambini specialmente quelli in età compresa tra 0 e 4 anni. Dalle statistiche nazionali emerge che il numero di decessi per soffocamento da corpo estraneo nei bambini supera il valore ufficialmente dichiarato. Tale sottostima è essenzialmente legata all’imprecisione nel riportare la causa ultima di morte (es. arresto cardiaco) e non quella che ha generato il danno (es. ostruzione delle vie aeree).
In varie occasioni la comunità scientifica si è interrogata sulle azioni da intraprendere per ridurre il tasso o quantomeno stabilizzarlo. L’unica risposta è stata che diffusione di una conoscenza sull’importanza del taglio e somministrazione di alimenti in sicurezza per bambini al di sotto dei 4 anni poteva quantomeno tentare di ridurre la percentuale di morte per ingestione da cibo.
Come viene raccomandata una sana alimentazione basata sulla piramide alimentare e sulla dieta mediterranea, dobbiamo anche tener conto anche di abitudini alimentari fondate sulla sicurezza degli alimenti. Considerando che nel bambino fino ai 6 mesi di vita è raccomandata esclusivamente l’alimentazione lattea, e nello specifico quella con il latte materno, l’inalazione di cibo si presuppone si manifesti al momento dello svezzamento. L’evento, che può verificarsi a tutte le età ma specialmente nei primi anni di vita, si verifica il più delle volte durante il pasto ed è favorito dalla simultaneità della deglutizione e della fonazione (il bambino che parla e ride mentre mangia).
La conoscenza degli alimenti rischiosi e la diffusione delle corrette modalità di taglio e somministrazione degli alimenti consente di fare cultura sulla scelta, manipolazione di tutti i cibi che,anziché essere demonizzati ed eliminati, vanno resi innocui e sicuri.
Sulla base delle caratteristiche di dimensione e consistenza, i principali alimenti pericolosi sono stati suddivisi in gruppi:
– Alimenti molli o scivolosi, come il chicco d’uva, la ciliegia, wustel, mozzarella, pomodorini, kiwi;
– Alimenti duri o secchi, come carota, sedano, frutta secca..;
– Alimenti solidi o semisolidi, come la pasta, gli gnocchi..;
– Alimenti appiccicosi o collosi, come la carne, il formaggio, alcuni insaccati e le caramelle..
Per facilitare il taglio e la somministrazione di questi alimenti, specie di frutta e verdura, sono disponibili in commercio semplici strumenti da cucina che possono aumentare la sicurezza a tavola e rendere più tranquilla l’intera famiglia.
In particolar modo i destinatari ultimi di queste informazioni sono genitori, nonni, baby-sitter, insegnanti, operatori socio-sanitari e tutti coloro che entrano in contatto con i bambini, comprese le imprese di ristorazione che erogano il pasto nelle mense scolastiche.
Sul sito del Ministero della Salute sono disponibili e consultabili online le Linee di indirizzo per la prevenzione del soffocamento da cibo in età pediatrica, pubblicate recentemente e revisionate sulla base delle linee di indirizzo internazionali e dei dati epidemiologici provenienti dalla letteratura e dai casi raccolti dal registro Susy Safe, oltre che sulla base dell’esperienza circa la prevenzione del problema.
Al momento, in Italia non esistono leggi che impongono su tutto il territorio nazionale l’obbligo di formazione sulle manovre di disostruzione e rianimazione cardiopolmonare pediatriche con abilitazione all’uso del defibrillatore. Per ora è solo il “buon senso” che dovrebbe suggerire a chiunque è in contatto diretto (genitori, nonni, maestre..) o indiretto con i bambini (addetti alla mensa) di conoscere le manovre corrette per intervenire tempestivamente e con conoscenze comprovate in caso si verifichino incidenti.
In fin dei conti le cosiddette “regole della nonna” (quando si mangia non si parla, non si gioca, non si guarda la tv e si resta composti a tavola) hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora importanti strategie di prevenzione.