“Una ciliegia tira l’altra” così recitava un vecchio detto che indicava il tradizionale modo di consumare questo frutto di piccole dimensioni ma dal gusto gradevole, dolce, nutriente e inteso. Ricca di vitamina A e B, zuccheri semplici e sostanze antiossidanti, la ciliegia è un frutto particolarmente apprezzato per la sua forma, aspetto e sapore. Utilizzata in molteplici preparazioni gastronomiche (marmellate, succhi, liquori,sciroppi, candita..) spesso si trova nelle nostre cucine.
Ma la ciliegia è un frutto adatto ai bambini? Perché può essere pericoloso per un bambino tra 0-4 anni? È meglio evitarne il consumo o adottare alcune precauzioni per proteggere la vita di nostro figlio?
Spesso in assenza di una conoscenza specifica nel settore, si ricorre al web per rispondere alle nostre domande. Tuttavia, digitando le parole “ bambino, soffocamento, ciliegia, nocciolo” troveremo una serie di articoli che fanno della ciliegia un alimento killer da evitare per le stragi causate e le vite spezzate.
In questa sezione, senza demonizzare alcun alimento, cercheremo di rispondere alle domande più diffuse dando informazioni chiare e rassicuranti.
La ciliegia rientra nella categoria di alimenti pericolosi per grandezza e scivolosità soprattutto in bambini entro i 36 mesi d’età. Quanto più un alimento è di piccole dimensioni e scivoloso tanto più grande è il rischio di inalazione. Questo vale anche per il chicco d’uva, le olive, mozzarelline, pomodori pachino, ecc.
Le principali cause di ingestione e soffocamento sono attribuibili alla presenza nella ciliegia del nocciolo, che se non rimosso preventivamente può facilmente ostruire le vie aeree.
Anche la scelta nella qualità della ciliegia ha un ruolo importante e occorre evitare quelle più dure e preferire le più mature e morbide, perché facilmente frammentabili.
È altresì fondamentale saperla somministrare nella maniera corretta, tagliandola con il coltello a fettine se il bambino è troppo piccolo ed ha difficoltà di deglutizione o se ha avuto precedenti episodi di ostruzione. L’adozione di comportamenti simili non vi farà sembrare genitori ansiosi ma attenti alla salute del vostro bambino.
Occorre porre massima attenzione durante il pasto specie in bambini da 0 a 4 anni per i quali l’incidenza di mortalità per incidenti da ostruzione è salita al 67,4%. Il bambino deve essere sempre tenuto sotto l’osservazione di un adulto che non gli consenta di mangiare mentre corre, cammina, gioca, canta, ride o si trova sul seggiolino durante un tragitto in macchina.
Poter dedicare del tempo per spiegare al bimbo l’importanza della masticazione gli permetterà di assorbire un messaggio di sicurezza che terrà a sé per tutta la vita.
Sono anche presenti in commercio alcuni strumenti poco costosi ma molto utili che consentono di denocciolare frutta e verdura, di inserire gli alimenti all’interno per evitare inalazioni accidentali oppure di succhiare la polpa in tranquillità senza ingoiarne i pezzetti di frutta intera, pur venendone a contatto. Queste azioni sono sicuramente da favorire così da consentire il consumo di alimenti preziosi in vitamine, minerali e fibra sin dai primi anni di vita.
Queste piccole attenzioni sono valide per tutti i bambini, anche in caso di patologie che interessano i riflessi della deglutizione, la macroglossia presente nella sindrome di down, autismo, nelle paresi e nelle paralisi e così via. Sono utili riflessioni e importanti consigli da adottare sempre e che di certo possono ridurre il rischio e aprire gli occhi sul tema della sicurezza a tavola che in Italia sta cominciando ad essere riconosciuta.
Potremmo attribuire al caso o alla sfortuna il verificarsi di eventi negativi, ma nella maggior parte dei casi accadono per assenza totale o parziale di conoscenza di prevenzione primaria (cosa fa male, cosa è pericoloso, cosa espone un bimbo a dei rischi soffocamento, quale alimento è adatto e a quale età), e della prevenzione secondaria (saper riconoscere il pericolo e intervenire con le manovre di disostruzione e rianimazione in maniera precisa e determinata).
Lasciare il bambino con persone informate su cosa dare da mangiare, come farlo e soprattutto formate mediante un corso specifico con attestato e prove pratiche sulle manovre di disostruzione pediatrica e rianimazione cardiopolmonare è una sicurezza in più perché nel caso in cui le prime manovre d’intervento non avessero successo tutti coloro che hanno seguito un corso ad hoc per non sanitari potranno agire prontamente con il massaggio cardiaco e tentare di “fermare il tempo”.